CITTA' METROPOLITANA DI FIRENZE
Al Signor Presidente del Consiglio Comunale
Leonardo Ceccarelli
p.c. al Signor Sindaco
Carlo Boni
Pontassieve, 24 giugno 2025
MOZIONE AI SENSI DELL’ART. 39 DEL REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE
Adesione alla “Rete degli enti locali per i diritti del popolo palestinese. Per il diritto internazionale e per la coesistenza pacifica dei popoli”
IL CONSIGLIO COMUNALE
PREMESSO CHE
La risoluzione 181 (1947) adottata dall’Assemblea Generale dell’ONU approva il Piano di Partizione della Palestina mandataria in due Stati: Israele, comprendente il 56% del territorio, e Palestina, sulla parte restante, mentre Gerusalemme è stata individuata come corpus separatum sotto l’amministrazione dell’ONU;
La risoluzione 194 (1948) dell'Assemblea Generale dell'ONU chiede la smilitarizzazione e il controllo delle Nazioni Unite su Gerusalemme e sancisce il diritto al ritorno dei profughi palestinesi;
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite con la risoluzione 302 (1949) istituisce la United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East – UNRWA, l'organo preposto a fornire assistenza e protezione alle rifugiate ed ai rifugiati palestinesi;
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione 242 (1967) in cui afferma che il compimento dei principi della Carta dell’ONU richiede l'instaurarsi di una pace giusta e duratura in Medio Oriente che dovrebbe comprendere l'applicazione dei due seguenti principi: ritiro delle forze israeliane dal Territorio Occupato Palestinese e il rispetto e il riconoscimento della sovranità, dell'integrità territoriale e dell'indipendenza politica di ogni Stato della regione e del loro diritto a vivere in pace all'interno di frontiere sicure e riconosciute, al riparo da minacce o atti di forza;
L’assemblea generale delle Nazioni Unite con la risoluzione 3236 (1974), ripresa anche dalla risoluzione 3276 (1975), ribadisce i diritti inalienabili del popolo palestinese all’autodeterminazione, all’indipendenza e alla sovranità, al ritorno dei profughi alle loro case e proprietà e enfatizza che la realizzazione dei diritti inalienabili del popolo palestinese sono indispensabili per la soluzione della questione israelopalestinese e che il godimento di tali diritti da parte del popolo palestinese rientra nei propositi e nei principi della Carta delle Nazioni Unite;
La Corte Internazionale di Giustizia, a seguito della reazione del governo israeliano agli attacchi di Hamas e di altre milizie palestinesi del 7 di ottobre 2023, ha deliberato un richiamo formale allo Stato di Israele, in data 26 gennaio 2024, a seguito di un ricorso presentato dalla Repubblica del Sudafrica per presunte violazioni agli obblighi derivanti dalla Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio. Questa ordinanza cautelare emessa dalla Corte Internazionale di Giustizia richiama espressamente le responsabilità degli altri Stati firmatari della Convenzione che hanno l’obbligo di fare tutto quanto sia in loro potere per evitare la commissione del genocidio;
La Corte Internazionale di Giustizia si è inoltre pronunciata il 30 aprile 2024 nella controversia Nicaragua vs. Germania ricordando gli obblighi degli Stati terzi rispetto alla prevenzione del genocidio indagato: interruzione della fornitura d’armi o di tecnologie militari a Israele, riconsiderare le proprie relazioni economiche, politiche, sociali e culturali con lo Stato di Israele, promuovere la sospensione dell’Accordo di associazione con Israele, impedire alle aziende italiane di avviare o sostenere azioni commerciali che contribuiscano al mantenimento dell’occupazione illegale del Territorio Occupato Palestinese e fare pressioni politiche affinché cessino le politiche israeliane oppressive contro il popolo palestinese;
La Corte Internazionale di Giustizia, il 19 luglio 2024, si è espressa in modo chiaro sulle conseguenze legali delle politiche e pratiche di Israele nei Territori Occupati Palestinesi e intima gli Stati membri a non riconoscere come legali le variazioni e le annessioni israeliane del Territorio Occupato Palestinese;
Il 13 settembre 2024 l’Assemblea Generale dell’ONU ha adottato la risoluzione intitolata “Illegal Israeli actions in Occupied East Jerusalem and the rest of the Occupied Palestinian Territory” (documento A/ES-10/L.31/Rev.1) con 124 voti favorevoli, 14 contrari e 43 astensioni. La risoluzione, richiamando la risoluzione 2334 (2016) del Consiglio di Sicurezza Onu e il parere consultivo della Corte Internazionale di Giustizia del 19 luglio 2024, ribadisce l’illegalità delle attività coloniali nel Territorio Occupato Palestinese, la violazione dell’art. 3 della International Convention on the Elimination of All Forms of Racial Discrimination da parte di Israele e la violazione del diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese derivante dall’occupazione del Territorio Occupato Palestinese nel 1967 e invita gli Stati membri a non riconoscere alcun cambiamento demografico, istituzionale o di status nei territori occupati dal 5 giugno 1967;
Il Comitato speciale delle Nazioni Unite per l'investigazione sulle pratiche israeliane che colpiscono i diritti umani del popolo palestinese e di altre popolazione arabe che vivono nei territori occupati ha presentato un report nel settembre 2024 in cui vengono esposte serie preoccupazioni per violazioni del Diritto Internazionale Umanitario e dei diritti umani nel Territorio Occupato Palestinese, tra cui l’uso della fame come arma di guerra, la possibilità che si stia commettendo genocidio a Gaza e che esista un sistema di apartheid in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est;
Il 21 novembre 2024 la Camera preliminare I della Corte Penale Internazionale ha emesso i mandati di arresto per il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l’ex Ministro della Difesa Yoav Gallant per crimini contro l’umanità (omicidio, persecuzione e altri atti disumani) e crimini di guerra (fame come metodo di guerra e direzione intenzionale di un attacco contro la popolazione civile) commessi tra l’8 ottobre 2023 e il 20 maggio 2024. Gli Stati che hanno ratificato lo Statuto di Roma – tra cui l’Italia - sono obbligati a cooperare per concretare l’arresto di chi è oggetto di tali mandati. Anche Mohammed Deif, comandante delle Brigate Ezzedin al-Qassam, è stato oggetto di mandato di arresto con le stesse accuse, ma risulta deceduto durante un raid israeliano nel luglio 2024. Il procuratore capo della CPI, Karim Khan, aveva emesso mandati di arresto anche per Yahya Sinwar e Ismail Haniyeh anch’essi ritenuti responsabili degli omicidi e della detenzione di ostaggi dopo l'attacco di Hamas e di altre milizie palestinesi del 7 ottobre, e accusati di crimini di guerra e contro l’umanità (rapimento di civili come ostaggi, trattamenti crudeli e oltraggi alla dignità personale nel contesto della prigionia) commessi in Israele e nella Striscia di Gaza, richiesta poi ritirata dopo la conferma della loro morte.
CONSIDERATO CHE
Sono ormai 149 su 193 Stati membri delle Nazioni Unite, oltre il 75% degli Stati Membri, che hanno riconosciuto formalmente lo Stato di Palestina, entro i confini antecedenti la guerra del 1967 e con Gerusalemme capitale condivisa, quale passo fondamentale per una equa soluzione politica del conflitto che porti ad una pace duratura;
Il Diritto Internazionale e il Diritto Internazionale Umanitario sono sempre più messi in discussione a livello internazionale, ma risulta chiaro che solo ribadendo la centralità e l’importanza del Diritto Internazionale e delle Istituzioni che lo rappresentano, in primis Organizzazione delle Nazioni Unite, Corte Penale Internazionale e Corte internazionale di giustizia, si potrà costruire un futuro globale di Pace e convivenza;
PRESO ATTO CHE
Negli anni sono state numerose le manifestazioni che chiedevano un immediato cessate il fuoco e un impegno maggiore della diplomazia e degli Stati per la conclusione del conflitto;
Molti comuni ed enti locali, tra cui la grande maggioranza dei Comuni della Città metropolitana di Firenze, hanno approvato l’Odg per il Riconoscimento dello Stato di Palestina proposto dalla Rete Pace e Giustizia in Medio Oriente che prevede di riconoscere a tutti gli effetti lo Stato di Palestina come entità sovrana, nei confini precedenti all’occupazione del 1967, accanto allo Stato di Israele e con Gerusalemme capitale condivisa, di agire in sede ONU per un immediato riconoscimento dello Stato di Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, per permettere alla Palestina e a Israele di negoziare direttamente in condizioni di pari autorevolezza, legittimità e piena sovranità e di impiegare tutti gli strumenti politici, diplomatici e di Diritto Internazionale per fermare la colonizzazione e l’annessione del Territorio Occupato Palestinese;
Durante la conferenza stampa della Rete Pace e Giustizia in Medio Oriente tenuta il 29 maggio scorso a Firenze è stata presentata la Rete degli Enti Locali per i diritti del popolo palestinese che ha, fra i suoi obiettivi, la promozione di gemellaggi e percorsi di solidarietà e cooperazione tra gli Enti aderenti e le municipalità e gli Enti locali palestinesi, nell’ottica della costruzione di una convivenza pacifica dei popoli, del rifiuto del terrorismo e dei crimini di guerra così come del riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell’Unione Europea, nel rispetto del diritto alla pacifica convivenza dello Stato di Palestina e di Israele;
La Rete promuove inoltre, nell’immediato, attività di sostegno e sensibilizzazione a favore di ogni iniziativa volta ad esigere il rispetto immediato del cessate il fuoco, la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas, la protezione della popolazione civile di Gaza e la fine dell’Occupazione militare, dell’espansione degli insediamenti illegali dei coloni e delle violenze e violazioni dei diritti umani in Cisgiordania, la fornitura di aiuti umanitari continui, rapidi e sicuri senza restrizioni all’interno della Striscia, e azioni che richiamino la centralità del Diritto Internazionale e degli Organismi internazionali che lo rappresentano, oltre all’organizzazione di iniziative culturali e di sensibilizzazione sulle attività di solidarietà con il popolo palestinese portate avanti dalle Istituzioni e dall’associazionismo del proprio territorio;
CONSIDERATO INFINE CHE QUESTO STESSO CONSIGLIO COMUNALE
il 29 maggio 2025 ha approvato un ordine del giorno avente come oggetto la condanna delle gravi violazioni del diritto internazionale da parte del Governo israeliano guidato dal Primo Ministro Benjamin Netanyahu e la necessità di rilanciare il processo di pace fondato sul riconoscimento dello Stato di Palestina e sulla prospettiva della coesistenza tra due Stati sovrani;
il 5 settembre 2024 ha approvato un ordine del giorno avente come oggetto il riconoscimento dello Stato di Palestina;
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
Ad aderire alla Rete degli Enti Locali per i diritti del popolo palestinese e a porre in essere gli obiettivi che la Rete si è data.
Gruppo Consiliare “Partito Democratico”
Paolo Belardinelli
(Capogruppo)
Gruppo Consiliare “Lista Civica Carlo Boni Sindaco”
Giulia Selvi
(Capogruppo)
Gruppo Consiliare “Pontassieve al Centro”
Simone Pasquini
(Capogruppo)
Gruppo Consiliare “Alternativa Comune”
Alessandro Cresci
YouTube https://www.youtube.com/live/_gbyvmghm7Q?si=KtWPCkuwC3KtcWAV
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