COMUNE DI PONTASSIEVE
CITTA’ METROPOLITANA DI FIRENZE
Al Signor Presidente del Consiglio Comunale
Leonardo Ceccarelli
p.c. al Signor
Sindaco
Carlo Boni
Pontassieve, 23 luglio 2024
ORDINE DEL GIORNO
OGGETTO: RICONOSCERE LA RASD PER LA PACE E PER IL RISPETTO DEI DIRITTI UMANI
PREMESSO CHE
Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha prorogato fino al 31 ottobre 2024 il mandato della Missione delle Nazioni Unite per il Referendum nel Sahara Occidentale (Minurso) e ha espresso il suo pieno sostegno agli sforzi compiuti dal Segretario Generale e dal suo Inviato Personale per facilitare i negoziati al fine di raggiungere una soluzione alla questione del Sahara Occidentale. Il testo della risoluzione 2703 del 2023 chiede alle parti di riprendere i negoziati senza precondizioni e in buona fede, tenendo conto degli sforzi compiuti dal 2006 e degli sviluppi che si sono verificati da allora, al fine di raggiungere una soluzione politica giusta, duratura e reciprocamente accettabile che consenta l’autodeterminazione del popolo del Sahara Occidentale nel contesto di accordi coerenti con gli scopi e i principi enunciati nella Carta delle Nazioni Unite.
RICORDATO CHE
- l’Assemblea Generale ONU ha deliberato la risoluzione 1514 (XV) il 14 dicembre 1960, avente per oggetto Declaration on the Granting of Indipendence to Colonial Countries and Peoples;
- il Sahara Occidentale è stato inserito nel 1963 tra i paesi considerati dall’ONU Non-Self-Governing Territories;
- l’ONU ha indicato la necessità di un referendum nel Sahara Occidentale per il libero esercizio dell’auto-determinazione della popolazione indigena;
- la Repubblica Democratica Araba dei Saharawi (RASD) è stata riconosciuta come Stato libero ed indipendente dall'Unione africana e da più di ottanta Paesi nel mondo, anche nell'ottica di assicurare un adeguato sostegno al processo di ammissione della RASD alle Nazioni Unite;
- la difficile situazione nel Sahel rischia di accrescere l'instabilità e l'insicurezza nell'area e rende la soluzione del conflitto del Sahara Occidentale più urgente che mai;
- le gravi violazioni dei diritti umani perpetrate dal Regno del Marocco nel Sahara Occidentale, così come evidenziato dai rapporti di Amnesty International, di Human Rights Watch, dall'Organizzazione mondiale contro la tortura, dall'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani e dalla fondazione Rober F. Kennedy, suscitano viva preoccupazione per il possibile degenerare della situazione dei diritti umani in quest'area;
- l'ufficio delle Nazioni Unite dell'Alto commissario per i diritti umani ha espresso preoccupazione per le durissime sentenze emesse il 17 febbraio 2013 dal tribunale militare di Rabat nei confronti di venticinque civili saharawi, arrestati la notte tra l'8 e il 9 novembre 2010, dopo lo smantellamenti del «campo della dignità» di Gdeim Izik, nei pressi di El Aioun, la capitale del Sahara Occidentale, senza aver tentato di fare chiarezza sui fatti e senza avere reali prove di colpevolezza, come hanno testimoniato i rapporti degli osservatori internazionali presenti al processo;
- la questione del Sahara Occidentale è stata oggetto, il 21 dicembre 2016, di una sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea (C/104/16P) che ha escluso il Sahara Occidentale dall'accordo di libero scambio tra l'Unione europea e il Marocco, in considerazione dello status separato e distinto del Sahara Occidentale, in forza della Carte delle Nazioni Unite e del principio di autodeterminazione dei popoli. Ciò significa che i prodotti agricoli e della pesca con i quali il Regno del Marocco invade i mercati europei, che provengono in massima parte dallo sfruttamento del Sahara Occidentale, derivano nei fatti da un'attività illegale;
- il 27 febbraio 2018 una seconda sentenza dell'Alta corte europea (Grande sezione-causa C-266/16) ha dichiarato che, in considerazione del fatto che il territorio del Sahara Occidentale non fa parte del territorio del Regno del Marocco, le acque adiacenti al territorio del Sahara Occidentale non rientrano nella zona di pesca marocchina;
- i civili saharawi, all'interno dei territori occupati dal Marocco, sono privati dei diritti più elementari (diritto di associazione, di espressione, di manifestazione) e la repressione nei loro confronti continua tuttora, come denunciano le organizzazioni internazionali di difesa dei diritti umani. Sultana Khaya, presidente della “Lega per la difesa dei diritti umani e contro il saccheggio delle risorse naturali” ha subito violenza fisica, arresti domiciliari e molestie da parte delle autorità marocchine come reso noto da un comunicato stampa delle Nazioni Unite del 2021, al quale è seguito un appello urgente di Amnesty International per porre fine immediata ai brutali attacchi contro Sultana Khaya e la sua famiglia e per svolgere un'indagine tempestiva, approfondita, indipendente, imparziale, trasparente ed efficace sulla forza violenta da parte delle forze di sicurezza e attacchi contro di lei e la sua famiglia, compresa la denuncia di stupro e violenza sessuale;
- la riduzione degli aiuti ai profughi saharawi, dovuta alla crisi economica mondiale, da parte di tutti i soggetti internazionali, sta determinando effetti devastanti sulla popolazione saharawi nei campi di rifugiati di Tindouf (Algeria), come ci viene testimoniato dalle Associazioni legate agli Enti Locali italiani che tra il 1983 e al 2023 hanno sottoscritto oltre 300 patti di amicizia e di fratellanza con le Daire e le Wilaja dei Campi profughi saharawi nel territorio del deserto algerino di Tindouf, concesso ai patrioti saharawi fin dal 1975.
CONSIDERATO CHE
- da più di tre decenni un numero crescente di Enti Locali italiani ha manifestato la propria solidarietà e supporto alla causa del Popolo Saharawi e della decolonizzazione del Sahara Occidentale, ultima colonia africana, autodeterminazione, dignità a partire dai Patti di Amicizia stilati da Comuni e Province;
- il Comune di Pontassieve ha in essere un Patto di Amicizia con la tendopoli Saharawi di Tifariti dal 1987, rinnovato nel 2017, e che è impegnato a collaborare nell’organizzazione dell’accoglienza estiva dei Piccoli Ambasciatori di Pace Saharawi, attività che ha negli anni creato un legame solidale indissolubile tra la nostra comunità e gli abitanti dei campi profughi della Repubblica Araba Saharawi Democratica;
- sul territorio comunale operano, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, associazioni di volontariato, comitati e singoli cittadini da anni impegnati in azioni di solidarietà, cooperazione e supporto sanitario con i campi profughi della Repubblica Araba Saharawi Democratica;
- il Comune di Pontassieve promuove in ogni contesto istituzionale e pubblico i valori della Pace, della dignità umana, del rispetto universale dei Diritti Umani, della lotta non-violenta, dell’autodeterminazione dei popoli e della necessità di porre fine a qualsivoglia azione di sfruttamento o colonizzazione dei popoli del globo a fini commerciali e geopolitici secondo i dettati della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e della Costituzione della Repubblica Italiana;
TUTTO CIO’ PREMESSO E CONSIDERATO
CHIEDE AL GOVERNO ITALIANO E ALL’UNIONE EUROPEA
1) di adottare ogni iniziativa utile volta a sostenere i negoziati diretti sotto l'egida delle Nazioni Unite, tra il Regno del Marocco e il Fronte Polisario, al fine di realizzare al più presto il referendum di autodeterminazione come previsto dal piano di pace del 1991 e ad avviare un cessate il fuoco;
2) ad attivarsi nelle opportune sedi affinché il nuovo inviato speciale ONU sia messo nelle condizioni d'avviare dei negoziati tra le parti e il mandato della missione Minurso sia ampliato al monitoraggio dei diritti umani in Sahara Occidentale;
3) ad intraprendere ogni utile iniziativa in ambito europeo che favorisca il superamento dello stallo in cui verte il negoziato internazionale nel rispetto del diritto all'autodeterminazione del popolo del Sahara Occidentale in conformità con le risoluzioni delle Nazioni Unite e dell'Unione Africana con indubbi benefìci nelle relazioni tra Italia e i Paesi del Nordafrica;
4) a chiedere alle autorità di Rabat la liberazione immediata di tutti i prigionieri politici saharawi ancora nelle carceri marocchine e il rispetto dei diritti fondamentali in conformità con quanto stabilito dall'articolo 12 comma 4 del Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici delle Nazioni Unite;
5) ad adottare iniziative per assicurare il rispetto delle sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea che attestano la non applicabilità di qualsiasi tipologia di accordo tra Unione europea e Marocco al Sahara Occidentale in quanto territorio distinto e separato dal Marocco, a meno che ciò non avvenga con l'esplicito consenso del popolo saharawi;
6) a chiedere in ogni sede europea ed internazionale di incrementare lo stanziamento fondi destinati agli aiuti umanitari per i rifugiati che dal 1975 vivono in esilio nei campi di Tindouf in Algeria;
7) a continuare la collaborazione attiva con la rappresentanza del Fronte Polisario, in qualità di legittimo rappresentante del popolo saharawi e riconoscere alla rappresentanza del Fronte in Italia lo status diplomatico come è stato fatto in passato per altri movimenti di liberazione riconosciuti dalle Nazioni Unite come interlocutori ufficiali in processi di pace.
8) che sia calendarizzata in Commissione Esteri alla Camera dei Deputati la discussione della Mozione 1-00074 depositata il 23 febbraio 2023
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
ad attivarsi nei confronti del Governo, del Parlamento e in tutte le sedi opportune per:
● valorizzare i patti di amicizia e collaborazione con le wilaya saharawi e con le associazioni del territorio;
● assumere iniziative politiche e istituzionali volte a contrastare lo sfruttamento illegale delle risorse naturali del Sahara Occidentale da parte del Marocco;
● sollecitare il Governo italiano a riconoscere, nel rispetto del diritto internazionale e delle determinazioni dell’Onu, la Repubblica Araba Saharawi Democratica, compiendo una scelta di campo e dando pari dignità alle parti in conflitto;
● promuovere, rilanciare e a far conoscere sul territorio l’impegno di tutto il movimento solidale europeo verso la causa per l’autodeterminazione del popolo saharawi, sostenendo l’accoglienza dei “Piccoli Ambasciatori di Pace Saharawi”, attività che vede tante associazioni assistere i bambini saharawi sia dal un punto di vista sanitario sia nella valorizzazione e la conoscenza di tradizioni e culture che arricchiscono le nuove e vecchie generazioni e per una politica tesa a valorizzare la convivenza, la pace e il dialogo fra i popoli.
● sostenere la Giornata Mondiale dei Patti di Amicizia tra i Popoli, iniziativa annuale della Rete Saharawi e della solidarietà italiana con un proprio contributo teso a far parte del Comitato promotore della Giornata Internazionale che sarà effettuata nel mese di ottobre p.v.
e invita il Presidente del Consiglio Comunale a inviare la deliberazione di approvazione del presente atto di indirizzo al Presidente della Repubblica, alla Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Presidenti di Camera e Senato, al Presidente dell’Europarlamento e alla Rete Saharawi ODV.
Gruppo Consiliare “Partito Democratico”
Gruppo Consiliare “Pontassieve al Centro”
Gruppo Consiliare “Alternativa Comune”
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