mercoledì 16 luglio 2025

Mozione su "Istituzione di un salario minimo orario per i lavoratori dipendenti e in appalto per il Comune di Pontassieve” Presentata dal Capigruppo Alternativa Comune. C.C. 28-11-24

Al Signor Presidente del Consiglio Comunale

Leonardo Ceccarelli

 Al Signor Sindaco Carlo Boni

Oggetto: Istituzione di un salario minimo orario per i lavoratori dipendenti e in appalto per il Comune di Pontassieve 



Il Consiglio comunale di Pontassieve

Premesso che:

  1. - La Costituzione, all’art. 36, recita: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”

  2. - Il successivo art. 39 della Costituzione sancisce che: "L'organizzazione sindacale è libera. Ai Sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge. È condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica. I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce". Tale articolo della Costituzione rimane attualmente inapplicato nella parte che riguarda la misurazione della rappresentanza ed il valore erga omnes dei contratti; 

  3. - La mancanza di una legge sulla rappresentanza e l'assenza di efficacia obbligatoria, lascia aperte evidenti falle nel sistema provocando sacche di assenza di tutele per cospicue fasce di lavoratori; non è infatti obbligatoria la stipula di contratti collettivi, esistono imprese o tipologie di contratti di lavoro individuali cui non è applicabile nessun contratto collettivo e quindi nessuna forma di salario minimo;

  4. - Sono circa 2 milioni i lavoratori in Italia che non hanno un contratto collettivo di lavoro di riferimento e oltre 2,5 milioni possono essere considerati lavoratori in situazione di povertà proprio per gli stipendi: sono i cosiddetti “working poors”, che ricevono salari al di sotto dei minimi stabiliti dalla contrattazione, come nei casi di part-time obbligati e/o di salari molto bassi;

  5. - Secondo le rilevazioni INPS, nel nostro Paese 4,6 milioni di lavoratori - circa il 30% del totale - guadagnano meno di 9 euro l’ora: quota che diventa il 35% tra gli operai agricoli e il 90% dei lavoratori domestici, mentre 2,5 milioni non arrivano a 8 euro; 

  6. - Il salario minimo legale è già una realtà in 22 Paesi europei su 27, dove ha dimostrato di contribuire all’aumento degli stipendi dei lavoratori che venivano pagati di meno; 

  7. - Il 7 giugno 2022 l’Unione Europea ha raggiunto un accordo sul salario minimo, attraverso una direttiva quadro che punta a fissare salari minimi adeguati ed equi, che i Paesi membri dovranno recepire;

  8. - L’Italia, come è possibile leggere nel rapporto OCSE “è il Paese che ha registrato il calo dei salari reali più forte tra le principali economie”; alla fine del 2022, i salari reali nella penisola erano calati del 7,5% rispetto al periodo precedente la pandemia contro una media Ocse del 2,2%;

  9. - Il salario minimo è uno strumento che consente di contrastare efficacemente forme di competizione salariale al ribasso e al “contempo” garantisce dunque la correttezza della competizione concorrenziale sul mercato da parte delle imprese;  

  10. - L'introduzione di un salario minimo ed equo, costituirebbe inoltre una scelta di politica saggia con l'obiettivo di contrastare la povertà sempre più crescente nel nostro Paese;

- Il sostegno all’introduzione di una legge sul salario minimo può essere un modo per i sindaci di dimostrare l'impegno in ordine ai valori di equità e giustizia sociale: garantire che tutti i lavoratori abbiano un reddito dignitoso può contribuire a creare una società più equa e inclusiva;

  1. - Con la recente sentenza 27711/2023 anche la Corte Suprema di Cassazione ha sancito il diritto del lavoratore al salario minimo costituzionale, congruo e dignitoso; la sentenza ha stabilito che il salario minimo possa essere fissato dal giudice in modo che sia proporzionale e sufficiente a garantire gli standard minimi di legge. 

Considerato che:

  1. - L’istituzione a livello nazionale di un salario minimo, se approvata, “rafforzerebbe la contrattazione collettiva", e farebbe aumentare di 804 euro in media le retribuzioni di 3,6 milioni di lavoratrici e lavoratori (dati presentati dall’Istat, in audizione nella commissione Lavoro alla Camera, sulla base del Registro annuale su retribuzioni, ore e costo del lavoro per individui e imprese);

  2. - Il Movimento 5 Stelle, così come il Partito Democratico, hanno presentato una tale proposta di Legge a livello nazionale per introdurre “una soglia minima inderogabile di 9 euro all’ora” a significare che, “se in un contratto collettivo il minimo tabellare è fissato a 11 euro lordi l’ora, questo resterà tale; laddove, invece, un contratto preveda una paga oraria di 6 o 7 euro, essa sarà alzata a 9 euro”, raccogliendo oltre 300 mila firme;

  3. - Anche altre forze politiche non rappresentate in parlamento come Potere al Popolo e Unione Popolare, il 28 novembre 2023, hanno consegnato in Senato oltre 70 mila firme raccolte in calce e validate per l’introduzione di un salario minimo di 10 euro l’ora;

  4. - Nonostante il forte supporto popolare all’iniziativa delle opposizioni, il governo nazionale ha deciso di affossare la proposta di legge presentata da PD e Movimento 5 Stelle, tradendo le attese di milioni di lavoratori. 

Visto che:

  1. - L’introduzione del salario minimo rappresenta un avanzamento fondamentale verso una società più giusta ed equa, e lancia un segnale forte e preciso a sostegno dei lavoratori;

  2. - Un salario minimo è un passo avanti nella tutela dei lavoratori a basso reddito, alla loro dignità, alla lotta alla povertà lavorativa, è un riconoscimento del valore del lavoro, al senso di rispetto e valore personale che spetta ad ogni lavoratore, senza perdere di vista l'impatto sulla competitività delle imprese: la proposta di legge di PD e M5S teneva conto anche di questo aspetto, cercando di bilanciare la protezione dei lavoratori con la sostenibilità economica delle aziende;

  3. - L’introduzione di un salario minimo adeguato può migliorare la produttività e la soddisfazione dei dipendenti, beneficiando anche le imprese nel lungo termine; 

  4. - L'istituzione di un salario minimo orario per i lavoratori, sia nel settore pubblico che privato, non rappresenta un tema confinabile esclusivamente in ambito nazionale o di Assemblea parlamentare, ma che investe in pieno l’interesse e l’ambito Comunale, per le ricadute intrinseche verso i lavoratori diretti e indiretti, che sono prima di tutto cittadini, basti menzionare il conseguente miglioramento delle condizioni di lavoro, come anche tutti gli effetti connessi, in ordine alla riduzione delle disuguaglianze, alla riduzione della dipendenza dai sussidi statali e lo stimolo che porterebbe all'economia locale.

Ricordato che:

- la recente approvazione (settembre 2023) nel Consiglio regionale della Toscana di due mozioni, presentate sia dal Movimento 5 Stelle che dal Partito Democratico, rispettivamente a prima firma della consigliera Irene Galletti e della consigliera Ilaria Bugetti, che chiedono di sostenere, in Conferenza Stato-Regioni e in tutte le sedi opportune, di concerto con le parti sociali, tutti gli atti e le misure volti a promuovere l’avanzamento con urgenza della proposta di legge N.1275 presentata il 04/07/2023 (Disposizioni per l’istituzione del salario minimo;

- il risultato raggiunto in Regione Toscana, con l’approvazione delle due Mozioni, rappresenta un avanzamento fondamentale verso una società più giusta ed equa, e lancia un segnale forte e preciso a sostegno dei lavoratori. Un salario minimo è un passo avanti nella tutela dei lavoratori a basso reddito, alla loro dignità, alla lotta alla povertà lavorativa, è un riconoscimento del valore del lavoro, al senso di rispetto e valore personale che spetta ad ogni lavoratore, senza perdere di vista l'impatto sulla competitività delle imprese: la proposta di legge di PD e M5S tiene conto anche di questo aspetto, cercando di bilanciare la protezione dei lavoratori con la sostenibilità economica delle aziende; viene considerato il fatto che un salario minimo adeguato può migliorare la produttività e la soddisfazione dei dipendenti, beneficiando anche le imprese nel lungo termine;

- che l'istituzione di un salario minimo orario per i lavoratori, sia nel settore pubblico che privato, non rappresenta un tema confinabile esclusivamente in ambito nazionale o di Assemblea parlamentare, ma che investe in pieno l’interesse e l’ambito Comunale, per le ricadute intrinseche verso i lavoratori diretti e indiretti, che sono prima di tutto cittadini, basti menzionare il conseguente miglioramento delle condizioni di lavoro, come anche tutti gli effetti connessi, in ordine alla riduzione delle disuguaglianze, alla riduzione della dipendenza dai sussidi statali e lo stimolo che porterebbe all'economia locale.

Ritenuto che:

- Un salario minimo adeguato può contribuire a ridurre le disuguaglianze economiche all'interno di una comunità. Assicurare a tutti i lavoratori un reddito minimo garantito può aiutare a ridurre la povertà e migliorare la qualità della vita per le persone con redditi più bassi, ad esempio nell’accesso all’abitazione e alle spese di base come l'educazione e l'assistenza sanitaria; 

  1. - Il salario minimo più alto può stimolare l'economia locale. Quando i lavoratori guadagnano di più, hanno maggiori possibilità di spendere, il che può aumentare la domanda di beni e servizi locali. Ciò può a sua volta sostenere le imprese locali, creare posti di lavoro e favorire lo sviluppo economico del territorio; 

  2. - Un salario minimo adeguato può inoltre contribuire a migliorare le condizioni di lavoro per i dipendenti. Ciò potrebbe includere orari di lavoro più stabili, migliori benefit, maggiori opportunità di formazione e crescita professionale. Migliorare le condizioni di lavoro può aumentare la soddisfazione dei dipendenti e la produttività complessiva;

  3. - Infine, un salario minimo più alto può ridurre la dipendenza dei lavoratori dai sussidi statali o dai programmi di assistenza sociale erogati dal Comune. Quando i lavoratori guadagnano un reddito sufficiente per soddisfare le proprie esigenze di vita, è meno probabile che debbano fare affidamento sui sussidi governativi e distribuiti nel territorio dal Comune; Ciò può ridurre gli oneri finanziari complessivi per il governo e consentire di allocare risorse verso altre urgenti priorità sociali. 

Tutto ciò premesso e considerato, il Consiglio Comunale di Pontassieve

Impegna il Sindaco e la Giunta a:

- introdurre l’adeguamento per tutti i dipendenti del Comune di Pontassieve e per coloro che lavoreranno in un appalto comunale, a un salario minimo di 9 euro l’ora;

- introdurre la precondizione obbligatoria nella stesura del testo di tutti gli appalti comunali, che tutti i lavoratori che saranno impegnati da coloro che si aggiudicheranno un appalto del Comune di Pontassieve, dovranno avere un salario minimo di 9 euro l’ora, così come chiesto a livello nazionale da molte forze politiche, tra le quali il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra, Potere al Popolo e Unione Popolare.



 

Alessandro Cresci

Capogruppo “Alternativa Comune”

 

Youtube https://www.youtube.com/live/NLaGhxy2t_k?si=Y2nGKxsYuU8BMvSZ

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