sabato 9 agosto 2025

Ordine del Giorno su "Richiesta ritiro immediato del Ddl 1552 sulla riforma della Legge 157/92 sulla caccia. difendiamo la natura" presentato dal capogruppo consiliare Alternativa Comune; C.C. 31-7-25

Al Signor Presidente del Consiglio Comunale Leonardo Ceccarelli

Al Signor Sindaco Carlo Boni

Ordine del giorno ai sensi dell’articolo 40 del Regolamento del Consiglio Comunale

Pontassieve, 24 luglio 2025

Oggetto: richiesta ritiro immediato del DDL 1552 sulla riforma della Legge 157/92 sulla caccia. Difendiamo la Natura.


Il Consiglio comunale di Pontassieve

Considerato che: 

l’art. 9 della nostra Costituzione “Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.”;

Preso atto che:

è stato depositato il Disegno di Legge n. 1552 che stravolge i principi della legge 157/92 e calpesta l’articolo 9 della Costituzione italiana, che tutela gli animali e la biodiversità. Questi 18 articoli rappresentano un attacco diretto alla biodiversità, alla sicurezza dei cittadini e ai principi costituzionali e comunitari in materia ambientale, col rischio di privatizzazione della natura, a vantaggio di élite economiche italiane e straniere. Nonché col rischio per la sicurezza pubblica, con fucili nei luoghi di svago e turismo;

ben 48 associazioni appartenenti al mondo ambientalista e scientifico hanno chiesto ai ministri dell’Ambiente un incontro di confronto sul Disegno di Legge per essere direttamente informate sulle intenzioni del governo in materia di modifiche alla legge per la tutela della fauna e la regolamentazione dell’attività venatoria. In quanto, ricordano anche che la bozza iniziale circolata, poi convertita in Disegno di Legge, è stata realizzata e condivisa solamente con il mondo venatorio che rappresenta solo un interesse parziale e subordinato rispetto agli interessi diffusi, riconosciuti come valori fondamentali dalla Costituzione;

oltre alle Associazioni di cui sopra, altre 11 figure autorevoli – ricercatori, ornitologi, forestali, naturalisti e divulgatori – si sono uniti in un video diffuso dal Cabs (Coordinamento Associazioni per i Beni Sociali), per esprimere un secco “no” alla proposta di modifica della legge 157/1992 sulla caccia;

Ricordando che:

le Direttive Habitat (92/43/CEE) e Uccelli (2009/147/CE) dell'Unione Europea sono i pilastri della legislazione europea sulla conservazione della natura, mirate a proteggere la biodiversità attraverso la conservazione degli habitat naturali e della flora e fauna selvatica;

Ritenendo che la nuova proposta di legge:

permette la caccia nei boschi, nelle foreste pubbliche e persino nelle aree protette, mettendo a rischio la sicurezza di chi frequenta la natura: famiglie, escursionisti, ciclisti, cercatori di funghi, bambini, imprenditori e privati che lavorano nel settore ambientale, gli stessi agricoltori (che sono già vittime di incidenti venatori anche con la legge attuale);

riduce le aree protette, invece di aumentarle come richiesto dall’Unione Europea (30% entro il 2030);

riabilita pratiche vietate come i roccoli e i richiami vivi, favorendo bracconaggio e traffico illegale di fauna selvatica;

autorizza la costruzione illimitata di appostamenti fissi di caccia, con rischi di cementificazione nei territori naturali;

autorizza spari notturni e l’uso di cani in gara anche a caccia chiusa, con gravi danni alla fauna in riproduzione;

trasforma la caccia in “attività sportivo-motoria”, tentando di legittimarla come strumento di tutela della biodiversità. Un’assurdità che capovolge la logica, la scienza e la Costituzione;

apre al rilascio della licenza di caccia a cittadini stranieri, anche senza una formazione sulle normative italiane col rischio di attrarre turismo venatorio e pratiche come la caccia al trofeo, che trasforma gli animali in souvenir da esibire;

punisce l’attivismo civico, scoraggiando il controllo dal basso e indebolendo la già scarsa vigilanza ambientale, spesso demandata all’autocertificazione da parte degli stessi cacciatori, multando chi documenta, denuncia o disturba l’attività venatoria con multe fino a 900 euro;

il Consiglio Comunale di Pontassieve

chiede al Parlamento:

  • il ritiro immediato del Disegno di Legge n. 1552 di riforma della legge n. 157 dell’11 febbraio 1992;

  • il rispetto della Costituzione e degli impegni europei per la tutela della natura;

  • una riforma vera, partecipata, fondata sulla scienza e sul principio di precauzione;

  • il rafforzamento delle misure contro il bracconaggio e non la loro eliminazione;

chiede, altresì, al Presidente del Consiglio:

  • di inviare il presente ordine del giorno ai gruppi parlamentari presenti alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica;

  • di inviare il presente ordine del giorno alla Regione Toscana, alla Città Metropolitana di Firenze e a tutti i Comuni della Città Metropolitana di Firenze.

Alessandro Cresci

Capogruppo “Alternativa Comune” 

Consiglio comunale su Youtube 

1 parte

2 parte 

Ordine del giorno su "Accordo ANCI - CONAI" presentato dal capogruppo consiliare Alternativa Comune; C.C. 31-7-25


Al Signor Presidente del Consiglio Comunale
Leonardo Ceccarelli
Al Signor Sindaco Carlo Boni

Ordine del giorno ai sensi dell’articolo 40 del Regolamento del Consiglio Comunale

Pontassieve, 10 luglio 2025

Oggetto: Accordo Anci - Conai  

Il Consiglio comunale di Pontassieve

Premesso che:

il Comune di Pontassieve con Delibera di Consiglio n° 00126/2019 ha ufficialmente aderito alla strategia "Rifiuti Zero” dove in particolare al primo punto vi erano descritti i traguardi a cui tendere in quanto a RACCOLTA DIFFERENZIATA (raggiungere l’80% di Raccolta Differenziata (RD) entro la fine del 2022, e il 90% di RD entro il 2024, obiettivi che si era data la passata consiliatura);con ulteriore Delibera di Consiglio Comunale n° 24 del 29/04/2021, si approvava anche il Regolamento dell’“Osservatorio Rifiuti Zero”, come licenziato dalla 2° commissione consiliare del 22/4/2021; con avviso pubblico, con scadenza marzo 2023, si sono individuati i membri delle associazioni e quindi poi l’Osservatorio ha potuto essere operativo;

Preso atto che:

l’ultimo Accordo Quadro Anci-Conai copriva il periodo 2020/2024; a tal riguardo apprendiamo che vi è una proroga fino al 31 dicembre 2025;ARERA ha utilizzato per l’elaborazione dei PEF, fino a tutto il 2025, il metodo di calcolo MTR2, valido per il secondo periodo regolatorio 2022/2025 e che sta per essere varato il nuovo metodo di calcolo MTR3, per il terzo periodo regolatorio 2026/2029;la direttiva UE 851/2028 è stata recepita dall’Italia con il D.lgs.116/2020;recentemente Rossano Ercolini in qualità di Presidente Zero Waste Italy e Coordinatore del Centro Ricerca Rifiuti Zero di Capannori, ha pubblicato una lettera indirizzata ai dirigenti e amministratori del CONAI dal titolo “Lettera aperta su corretta applicazione della Direttiva UE 851/2018 anche in Italia nell’emanando MTR-3 per il periodo 2026-2029 da parte di ARERA”. Lo scopo della lettera è quello di chiedere il rispetto della normativa italiana ed europea, attualmente non pienamente rispettata, sulla copertura dei costi delle raccolte differenziate da parte del CONAI, di inserire nel metodo di calcolo di ARERA il recupero di tali costi per gli anni passati, un migliore monitoraggio del tasso effettivo di riciclo e una più equa distribuzione dei compensi erogati tramite il meccanismo di sharing. La lettera è allegata al presente atto;

Evidenziando che:

al momento sono i comuni, e quindi i cittadini con le TARI, che coprono quei costi per la raccolta differenziata che la legge stabilisce siano coperti invece dal CONAI. E’ di grande interesse per gli amministratori, che devono mostrare la faccia sui continui aumenti della TARI di fronte ai cittadini, potersi schierare dalla loro parte, facendo pressione presso le autorità competenti per far rispettare le normative citate. Gli amministratori hanno un’importante opportunità, sostenendo questa lettera, di prendere l’iniziativa e mostrare il loro effettivo impegno dalla parte dei cittadini, nel loro stesso interesse per ridurre concretamente le tariffe.

Impegna il Sindaco e la Giunta

a far leva sugli altri Sindaci di ANCI e verso i referenti di CONAI e ARERA affinché le richieste espresse nella lettera di Rossano Ercolini, sopra citata e allegata alla presente, siano effettivamente prese in considerazione. 

In particolare: 

1- chiedere formalmente la copertura da parte del CONAI per almeno l’80% dei costi (gravanti altrimenti sulle tasche dei cittadini in spregio dell’EPR) in ottemperanza alla direttiva UE 851/2018 e del d.lgs.116/2020;

2- al fine di NON incorrere nuovamente in procedure di infrazione della UE che gravano su tutti i cittadini, chiedere che ARERA introduca l’obbligo di “definire e far quotare distintamente il costo di raccolta delle varie tipologia dei principali imballaggi (…) nel nuovo schema tipo di bando di gara per l’affidamento del servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani”. Nello stesso tempo pubblicare annualmente il metodo di calcolo e i risultati del monitoraggio del grado di copertura dei costi della RD e quindi delle somme dovute dal CONAI ai comuni; 

3- chiedere ad ARERA di inserire nell’MTR3 un parametro che permetta il recupero retroattivo delle somme non versate da CONAI negli anni 2023,2024 e 2025 in ottemperanza alle normative di cui al punto 1;

4- chiedere ad ARERA di correggere nell’ MTR3, la distorsione presente nell’MTR2 riguardo l’attuale meccanismo di sharing, che potrebbe incentivare i gestori, spesso possessori anche degli impianti di preselezione, ad aumentate le fasi di pretrattamento a scapito dello sforzo effettuato dai comuni e dai cittadini per ottimizzare le raccolte differenziate: ”ANEA ha infatti correttamente evidenziato che il meccanismo di sharing dei proventi dovrebbe essere applicato non sui proventi lordi derivanti dalla valorizzazione dei rifiuti di imballaggio sui sistemi EPR o sul mercato, ma sui proventi al netto dei costi sostenuti per le successive operazioni di selezione/cernita/pulizia inseriti all’interno del PEF. Se invece dovesse essere confermato l’attuale meccanismo i gestori integrati del servizio di igiene urbana (cioè quelli che detengono anche gli impianti di preselezione e recupero dei rifiuti) saranno ulteriormente incentivati, come chiarito da ANEA, ‘a risparmiare sulla fase di raccolta (con effetti negativi sulla qualità del materiale raccolto)’, per poi correggere gli errori di raccolta attraverso il passaggio in impianti di cernita preliminare il cui costo rimane completamente a carico dei comuni e può ridurre fino ad azzerare la loro quota di proventi da sistemi collettivi o da mercato.”

Alessandro Cresci

Capogruppo “Alternativa Comune”

 

UE 851/2018 anche in Italia nell’emanando MTR-3 
per il periodo 2026-2029 da parte di ARERA” 

Consiglio comunale su Youtube 

1 parte

2 parte 


 

Interrogazione a risposta orale su: "Episodio accaduto durante finale di Coppa Toscana allievi U17 calcio " presentata dal capogruppo Alternativa Comune; C.C. 31725

Alla cortese attenzione del Sindaco e dell’Assessore competente

Interrogazione a risposta orale

Come previsto dall’art.36 del vigente Regolamento del Consiglio Comunale di Pontassieve, il sottoscritto Alessandro Cresci, nella sua qualità di Consigliere Comunale del gruppo consiliare “Alternativa Comune”,
ricordando che
lo sport svolge un ruolo cruciale nell'educazione dei ragazzi, contribuendo allo sviluppo fisico, cognitivo, sociale ed emotivo. Attraverso la pratica sportiva, i giovani imparano valori importanti come il rispetto, la disciplina, il lavoro di squadra e la gestione delle emozioni, oltre a migliorare la loro salute e autostima;
l'allenatore di una squadra calcistica non è un mero esecutore delle strategie di gioco ma, soprattutto per i giovani, è un leader, un educatore e un motivatore, che svolge un ruolo cruciale nello sviluppo della squadra e dei singoli giocatori; 
preso atto che
la finale di Coppa Toscana Allievi Under 17 tra Frates Perignano e Pontassieve, svoltasi allo stadio Bozzi di Firenze, è stata sospesa per rissa tra dirigenti e tesserati delle due squadre;
il giudice sportivo del Comitato Regionale Toscana ha preso pesanti provvedimenti disciplinari decretando la sconfitta a tavolino per 0-3 e una multa di 360 euro all’ASD Pontassieve e, come riportato nelle testate giornalistiche on line, altrettante pesanti sanzioni individuali: dieci giornate di squalifica all’allenatore del Pontassieve, accusato anche di aver colpito con un pugno all’orecchio un dirigente avversario; la squalifica fino al 10 marzo 2026 per un dirigente sempre del Pontassieve, per aver colpito ripetutamente al volto due dirigenti del Perignano, uno dei quali con un pugno alla tempia che ha reso necessario l’intervento dei sanitari; oltre a squalifiche ai tesserati sia del Pontassieve che del Fratres Perignano. Inoltre entrambe le società sono state multate di 250 euro per comportamento offensivo durante l’incontro;
visto che
nel comunicato ufficiale dell’ASD Pontassieve si legge che: “In riferimento agli incresciosi episodi avvenuti negli ultimi minuti della finale di Coppa Toscana Provinciale Allievi Under 17, svoltasi lo scorso Giovedì 19/06 al C.T.F. Bozzi di Firenze, la società sportiva Pontassieve Calcio comunica di prendere assolute distanze dai comportamenti violenti e antisportivi tenuti da alcuni propri tesserati e resta in attesa degli sviluppi delle indagini in corso che stabiliranno le reali responsabilità personali di ciascuno. Certi comportamenti niente hanno a che vedere con il calcio e lo sport e sono ben distanti dalle condotte morali ed educative, che fin dai più piccoli, caratterizzano l'attività e la storia della stessa società sportiva. Il Pontassieve esprime il più profondo rammarico verso gli intervenuti e tutti i presenti che hanno assistito a questo spettacolo indegno, verso il Comitato Regionale Toscano, le società Fratres Perignano e Antella, la terna arbitrale e soprattutto verso i ragazzi in campo, cui è stato dato un esempio veramente ignobile e che non meritavano di vedersi rovinare quel momento che doveva essere di festa e di coronamento per un'intera stagione sportiva” non citando mai le parole allenatore e dirigenti ma lasciando intendere, a una prima lettura, che i responsabili della rissa siano stati alcuni loro tesserati;

dato che

l’Amministrazione Comunale contribuisce in modo sostanzioso alle attività sportive dell’ASD Pontassieve sia con contributi monetari sia con l’uso degli impianti comunali;
il Consiglio Comunale di Pontassieve è sempre stato sensibile e attento all’educazione dei ragazzi tramite lo sport, riprova ne è l’ordine del giorno condiviso da tutti i gruppi consiliari sulla “partita applaudita” approvato a gennaio scorso;
chiede: 
se l’Amministrazione Comunale era al corrente di quanto avvenuto durante la finale di Coppa Toscana Allievi Under 17;
se ha chiesto spiegazioni all’ASD Pontassieve dei gravi fatti successi e su come voglia comportarsi verso i propri dirigenti e allenatori, non certo con un mero comunicato di presa di distanze dai comportamenti violenti di “alcuni propri tesserati”;
se intende e in quale modo adoperarsi affinché tali inaccettabili comportamenti non si ripetano rendendo vano lo scopo ultimo dello sport nella sua accezione più alta.  

           

                 Alessandro Cresci                                                                        

        Capogruppo “Alternativa Comune”

 

 

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1 parte

2 parte 

Interrogazione a risposta orale su: "Farmacia Comunale " presentata dal capogruppo Alternativa Comune. C.C. 31-7-25

Alla cortese attenzione del Sindaco e dell’Assessore competente

Interrogazione a risposta orale

 
Come previsto dall’art.36 del vigente Regolamento del Consiglio Comunale di Pontassieve, il sottoscritto Alessandro Cresci, nella sua qualità di Consigliere Comunale del gruppo consiliare “Alternativa Comune”,
Dato che
nel Documento Unico di Programmazione 2025-2027 al paragrafo “Obiettivi strategici programma 1 - Pensarsi Comunità: Sanità e politiche sociali, abitare e lavoro” il punto 1.4 Nuova farmacia comunale si legge: “Apertura di una nuova farmacia comunale di servizi” a cui viene assegnata Missione Contabile 14 e Programma Contabile 04 e nella tabella successiva “Obiettivi finanziari per missione e programma” alla missione 14 programma 4 vengono indicate le cifre seguenti come previsioni per anno 2025 euro 1.747.869,01, anno 2026 euro 1.732.750,00 e anno 2027 euro 1.732.750,00;
Preso atto che
nei bilanci degli ultimi anni risulta sempre un utile della Farmacia Comunale
Visto che
sempre più voci circolano su una imminente vendita della farmacia comunale esistente nella quale lavorano farmacisti assunti con bando pubblico comunale  
chiede: 
se l’Amministrazione Comunale intende proseguire negli obiettivi strategici del programma del Sindaco Boni sia nell’aumentare i servizi di un Bene Pubblico, quale è l’attuale Farmacia Comunale, sia nell’apertura di una nuova farmacia comunale in prossimità della Casa di Comunità; 
di conoscere la situazione attuale della farmacia comunale e se l’Amministrazione Comunale è intenzionata a chiudere o trasferire a privati l’attuale farmacia Pubblica;
nel caso fosse intenzionata a cedere un Bene Pubblico di conoscere dove saranno ricollocati i farmacisti attualmente in forza presso la farmacia comunale.

Pontassieve 10 luglio 2025
               

       

Alessandro Cresci                                                                        

Capogruppo “Alternativa Comune”

 

 

 

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1 parte

2 parte 

martedì 29 luglio 2025

RACCOLTA FIRME PER IL REFERENDUM CONSULTIVO SULLA SANITÀ TOSCANA

Il gruppo di Alternativa Comune Pontassieve aderisce alla campagna di RACCOLTA FIRME per il REFERENDUM CONSULTIVO SULLA SANITA'.

Occorrono 35.000 firme entro l'ultima settimana di SETTEMBRE

I MODULI sono stati consegnati nei comuni di PONTASSIEVERUFINA.

PER FIRMARE BASTA RECARSI:

--> 1-A PONTASSIEVE PRESSO UFFICIO URP 

  • TUTTE LE MATTINE DAL LUNEDI' AL VENERDI' 

DALLE ORE 8.30 ALLE ORE 12.30 

  •  MARTEDI' E GIOVEDI' 

ANCHE DI POMERIGGIO DALLE ORE 15.15  ALLE ORE 17.45

--> 2- A RUFINA UFFICIO SEGRETERIA PRIMO PIANO

  • IN ORARIO DI APERTURA DEL COMUNE 

Qualche informazione sul Referendum. 

Comunicato ufficiale dei promotori

Sono passati 10 anni da quando fu approvata la RIFORMA del Servizio Sanitario Regionale in TOSCANA, legge 84/2015 (da noi definita SCHIFORMA).
Quella Riforma noi la contestammo democraticamente e fortemente e mai avremmo pensato che la partecipazione dei Cittadini venisse offesa e vituperata impedendo lo svolgimento del REFERENDUM Abrogativo. In Toscana, già patria della civiltà democratica, subimmo e vivemmo la stagione buia dello strapotere politico.

Eppure non occorreva essere profeti per prevedere le sventure che si sarebbero verificate. Purtroppo.
Da subito contestammo l’idea fondante e  cioè che “riducendo il numero delle Asl e concentrando in poche mani i livelli di programmazione, direzione e gestione si potessero ottenere risparmi economici, miglioramenti dell’efficienza e della qualità dei servizi”. Questa idea non trovava riscontro nella realtà perché le esperienze nazionali e internazionali dimostravanono che – nove volte su dieci – le macrofusioni organizzative in sanità producevano l’effetto contrario: facevano aumentare i costi e riducevano l’efficienza e la qualità dei servizi”.
Altra critica formulata riguardava “il gigantismo organizzativo” che in sanità non paga: aumenta la complessità organizzativa e finanziaria, diminuisce la capacità di controllo sul funzionamento dei servizi e aumentano le distanze tra il livello decisionale e la partecipazione democratica, e si riducono quasi a zero le possibilità di influenza dei sindaci e delle comunità locali.
Nel complesso lunghi tempi di attesa associati a ticket particolarmente costosi “producono migrazioni di massa verso il settore privato, soprattutto se questo mette sul mercato prestazioni low cost. Anche questo era un effetto – e un obiettivo (non dichiarato) – del definanziamento del servizio sanitario pubblico. ll mix che porta alla privatizzazione ha naturalmente costi sociali elevati, rappresentati dalle persone che rinunciano a prestazioni sanitarie o all’acquisto di farmaci a causa di motivi economici o carenze di strutture di offerta”.
Ed oggi purtroppo, ripeto, purtroppo il sistema è andato in progressiva sofferenza. Lunghi tempi di attesa, liste chiuse, difficoltà di accesso per motivi economici o di residenza. Desta vergogna pensare che 220.000 cittadini toscani rinunciano alle cure per motivi economici.  

Dopo 10 anni è tempo di verificare l’attuazione della legge di riforma del 2015. Chiediamo e ci chiediamo:
- Ha migliorato il Servizio Sanitario Regionale?
- Le AUSL di Area Vasta hanno semplificato o complicato la gestione?
- I Presidi Ospedalieri hanno migliorato o peggiorato la capacità di ricovero? 
- I tempi di attesa per un ricovero programmato sono aumentati o diminuiti?
- Il numero dei posti letto ospedalieri sono aumentati o diminuiti?
- I tempi di attesa per prestazioni di diagnostica e specialistica sono aumentati o ridotti?
- Gli Ospedali periferici/zone disagiate/di zona sono stati potenziati o ridimensionati?
- Il Pronto Soccorso dei Presidi Ospedalieri garantisce una migliore risposta o è peggiorato?
- Sono state attivate le Case della Salute/Comunità con tutti i servizi socio-sanitari previsti? 
- Le posizioni dirigenziali/ dipartimentali/struttura/professionali sono aumentate o ridotte?
- Il territorio è stato valorizzato?
- Le risorse sono state redistribuite tenendo conto delle realtà periferiche?
- I Sindaci riescono a indirizzare la programmazione socio-sanitaria in area vasta?
- II Bilancio regionale della sanità dal 2015 ad oggi ha registrato economie di scala oppure disavanzi con obbligo di tassazione aggiuntiva? 
- Le prestazioni richieste in libera professione sono aumentate o ridotte?
- Il ricorso al Privato è aumentato o ridotto? 
- Il ricorso a rapporti atipici (tipo a gettoni) ha influito nella qualità assistenziale?
- Nel campo della Prevenzione (Igiene e sicurezza luoghi di lavoro, Alimenti, veterinaria ecc.) ci sono stati miglioramenti?

A nostro modo di vedere, complessivamente, il SERVIZIO SANITARIO REGIONALE è peggiorato. La Legge che ha imposto le Aree Vaste ha fallito. Non c’è giorno che non vengano denunciate carenze organizzative:
1) Elba.  Forse è anche un optional avere all’Elba un cardiologo fisso che in caso di urgenza potrebbe salvare la vita?
2) Massa. “devo prenotare un esame per mio padre per il prossimo Settembre/Ottobre presso il NOA di Massa ma la lista è chiusa.
3) Livorno. “Siamo alla follia nel mese di gennaio all'ospedale di Cecina è stato sospeso il servizio ambulatoriale della terapia del dolore, i malati non riescono ad avere appuntamenti nei tempi previsti per rinnovare piani terapeutici”
4) Empoli. Peggiora la situazione del Pronto Soccorso 
5) Lucca. Pronto Soccorso Odissea nello strazio. Turni infernali
6) Grosseto. Si sente male in Ospedale: mezz’ora per soccorrerla
7) Prato. Caos Emergenza, Per CGIL il sistema è sbagliato
8) Pistoia. Ospedale Caos. Ricoveri Impossibili
9) Arezzo. I Sindaci sulla nomina del D.G. “Non possiamo esprimere alla Conferenza nessun parere perché il messaggio che la Regione ci ha dato è stato chiaro: nella sostanza il nostro consenso è irrilevante.”

Quando interpelli gli Operatori Sanitari ricevi conferme del disastro provocato dalla SCHIFORMA:
- l’accorpamento ha allungato eccessivamente le linee gestionali, emarginando i territori;
-  la creazione di dipartimenti multi provinciali ha creato strutture così grandi da influire negativamente sulla gestione rendendo impossibile una reale partecipazione degli operatori;
- alla fine gli organismi di partecipazione dei professionisti (consiglio dei sanitari, ufficio di direzione) sono stati esautorati ed il potere è stato concentrato nella triade di vertice, escludendo rappresentanti dei territori e dei professionisti;
- Sotto il profilo economico i presunti risparmi derivanti dalla concentrazione sono stati riassorbiti dalle strutture di controllo necessarie alla gestione di macroaziende.

                            Per questo siamo tornati 
e proponiamo un REFERENDUM CONSULTIVO per dare ai Cittadini la possibilità di esprimersi democraticamente.
                                                             
 QUESITO REFERENDARIO 

“Siete favorevoli alla proposta volta a rivedere l’attuale assetto del Servizio Sanitario Regionale incentrato in tre Aziende Unità Sanitarie Locali (AUSL) di area vasta, come previsto dalla legge regionale toscana n. 84/2015 (“Riordino dell'assetto istituzionale e organizzativo del sistema sanitario regionale. Modifiche alla l.r. 40/2005”), al fine di assicurare una maggiore diffusione delle AUSL sul territorio, organizzandole su base provinciale?”
 
Ciò al fine  di garantire un piu’ efficace coinvolgimento delle comunità  locali necessario per una migliore analisi dei bisogni e delle esigenze dei cittadini toscani, nonché una piu’ adeguata e coerente risposta organizzativa, gestionale e socio- assistenziale  in particolare sulle liste di attesa, ricoveri e accesso al pronto soccorso.

Per il Comitato Promotore
Giuseppe Ricci - Eva Giuliani - Oreste Giommoni 


QUI elenco aggiornato di tutti i comuni dove si può firmare

QUI, RELAZIONE ILLUSTRATIVA per saperne di più. 

venerdì 18 luglio 2025

Interrogazione a risposta orale su: "Biodigestore" Presentata dal Capogruppo Alternativa Comune; C.C. 1-7-25

Alla cortese attenzione del Sindaco e dell’Assessore competente
Interrogazione a risposta orale
 
Come previsto dall’art.36 del vigente Regolamento del Consiglio Comunale di Pontassieve, il sottoscritto Alessandro Cresci, nella sua qualità di Consigliere Comunale del gruppo consiliare “Alternativa Comune”,

Considerato che:
  • nella Relazione di accompagnamento ex art. 27.4 MTR-2 – Aggiornamento tariffario biennale 2024-2025 per la gestione AER SpA, allegata all’ordine del giorno dello scorso Consiglio Comunale del 27 maggio 2025, al punto 5.6 Valutazioni in ordine all’equilibrio economico finanziario si legge testualmente “Infatti, la parte più rilevante della perdita, circa 685.000 euro, è dovuta alla svalutazione dei cespiti concernenti le progettazioni, affidate a professionisti esterni, del biodigestore anaerobico della Forsu per la produzione di biometano e del nuovo centro di raccolta. La progettazione è stata interamente autofinanziata grazie alla disponibilità di cassa derivante dai risultati degli anni precedenti all’introduzione del MTR.”;
  • nel bilancio AER elaborato alla fine dell’esercizio, al 31 dicembre 2022, la spesa di 685.000 euro per il progetto del biodigestore, non appare più come parte di un investimento, ma viene riportata a costo, segno evidente del suo abbandono;
chiede: 
  • di conoscere a quale punto del progetto sul biodigestore siamo;
  • se questa Amministrazione e AER - ALIA intendono proseguire la costruzione del biodigestore, con quali tempi e a quali costi, oppure, come sembra visto che la somma spesa per il progetto viene riportata a costi, confermate l'abbandono del progetto;
  • nel caso in cui fosse confermato l’abbandono del progetto del biodigestore se avete già un terzo progetto in mente per quell’area. E se si, se metterete al corrente la popolazione prima di qualsiasi passaggio ufficiale.


Pontassieve 25 giugno 2025
 


               Alessandro Cresci                                                                        
        Capogruppo “Alternativa Comune”

YouTube https://www.youtube.com/live/_gbyvmghm7Q?si=KtWPCkuwC3KtcWAV

Interrogazione a risposta orale su: "Piste Ciclabili" Presentata dal Capogruppo Alternativa Comune; C.C. 1-7-25

Alla cortese attenzione del Sindaco e dell’Assessore competente
Interrogazione a risposta orale

Come previsto dall’art.36 del vigente Regolamento del Consiglio Comunale di Pontassieve, il sottoscritto Alessandro Cresci, nella sua qualità di Consigliere Comunale del gruppo consiliare “Alternativa Comune”,

Considerato che:

  • negli ultimi anni l’amministrazione ha realizzato molte piste ciclopedonali per collegare la parte nord alla parte sud del nostro comune;
  • tutti i percorsi sono utilizzati dai cittadini con molta frequenza, segno evidente della necessità di avere itinerari di questo tipo, più naturali soprattutto se lungo i fiumi e sicuramente più salutari perché inducono a uno stile di vita più corretto;
  • ci sono ancora dei collegamenti da realizzare come lungo la Sieve per ricollegarsi per esempio a Rufina e poi a Contea, dove esiste già una pista ciclopedonale fino a Dicomano;
  • mentre alcuni collegamenti invece sono in stallo ormai da tanto tempo;

chiede in particolare di conoscere:  
- come procedono gli accordi e/o i finanziamenti per la realizzazione delle piste ciclabili nel tratto di collegamento con Rufina;

- come procedono i lavori nella parte che dovrebbe congiungere la pista ciclabile viale Hanoi – Balducci con la ciclovia dell’Arno all’altezza della rotatoria Vicas, in vicinanza del ponte sull’Arno;

- se il collegamento di cui sopra non fosse fattibile per vari motivi (si è in uscita e in entrata da una rotatoria molto trafficata che si immette direttamente sulla SS67), se si è pensato a qualche alternativa magari utilizzando piste ciclopedonali già esistenti all’interno del tessuto urbano in modo da ricollegarsi alla pista dei Veroni senza dover attraversare la SS67. 

Pontassieve 25 giugno 2025


             Alessandro Cresci                                                                        
        Capogruppo “Alternativa Comune”

Mozione su: "Bandire i pesticidi dannosi per le api e per gli insetti impollinatori" Presentata dal Capigruppo Alternativa Comune; C.C. 1-7-25

Al Signor Presidente del Consiglio Comunale
Leonardo Ceccarelli

Al Signor Sindaco Carlo Boni
Pontassieve, 25 giugno 2025

Oggetto: Bandire i pesticidi dannosi per le api e per gli insetti impollinatori

Il Consiglio comunale di Pontassieve
Considerato che:
le api e molti insetti impollinatori sono in declino, minacciati da pesticidi, perdita di habitat, monocolture, parassiti, malattie e cambiamenti climatici;
se le api muoiono, a farne le spese sono l’ambiente, l’agricoltura e il nostro cibo. Le api, infatti, non producono solo miele: dalla loro opera di impollinazione - insieme a quella di molti altri insetti pronubi - dipende un terzo degli alimenti che consumiamo abitualmente – come mele, fragole, pomodori e mandorle – e la produttività del 75% delle nostre principali colture agricole. In Europa, infatti, abbiamo circa 2000 specie di api selvatiche e circa un terzo delle popolazioni di api e farfalle sono in declino.
Ricordando che:
il 27 aprile 2018 l’Unione Europea ha approvato il bando permanente di tre insetticidi neonicotinoidi dannosi per le api e gli impollinatori: l’imidacloprid e il clothianidin della Bayer e il tiamethoxam della Syngenta;
il loro utilizzo resta però consentito all’interno di serre permanenti. Inoltre, è ancora consentito l’uso di altri neonicotinoidi: acetamiprid, thiacloprid, sulfoxaflor e flupyradifurone e altre sostanze quali cipermetrina, deltametrina e clorpirifos, tutti insetticidi potenzialmente pericolosi per le api e gli altri insetti impollinatori.
Preso atto che:
l’attuale sistema di agricoltura industriale basato sulla dipendenza dai pesticidi chimici, come i neonicotinoidi, non è più sostenibile,
sempre più studi confermano che i neonicotinoidi danneggiano non solo le api, ma anche i bombi, le farfalle, gli insetti acquatici e persino gli uccelli, con possibili ripercussioni su tutta la catena alimentare.

Il Consiglio Comunale di Pontassieve
chiede al Governo italiano e alla Commissione europea:

di bandire l’uso di tutti i pesticidi dannosi per le api e gli altri insetti impollinatori; 
di applicare rigidi standard per la valutazione dei rischi da pesticidi;
di aumentare i finanziamenti per la ricerca, lo sviluppo e l’applicazione di pratiche agricole ecologiche;
chiede al Sindaco e alla Giunta di:
informare e sensibilizzare la cittadinanza tramite il sito internet e i social ufficiali del Comune di Pontassieve la campagna di Greenpeace di non usare pesticidi chimici nei propri giardini e terrazzi e di seminare fiori che possono fornire nutrimento alle api;
sostenere nella propria comunità locale lo sviluppo delle attività apistiche in maniera diffusa sul territorio, come opportunità di reddito e inclusione sociale;
includere e incrementare nella pianificazione del verde pubblico, tipo rotatorie e altre zone non destinate prettamente alle persone come parchi e giardini pubblici, la coltivazione di specie vegetali gradite alle api;
porre grande attenzione ai trattamenti sulle alberate cittadine, da evitare in fioritura e in presenza di melata;
ridurre progressivamente, fino ad eliminarlo, l’uso di erbicidi nella manutenzione dei cigli stradali e negli spazi verdi pubblici;
intraprendere un’azione di lotta alle zanzare concentrandosi sulla prevenzione e privilegiando interventi larvicidi basati sull’uso di prodotti biologici (a base di Bacillus thuringiensis israelensis);
promuovere e sostenere iniziative a sostegno dell’apicoltura - eventi, mostre, convegni, premi, etc. - anche in collaborazione con altri Comuni, ivi incluso la realizzazione di azioni concrete e simboliche nella propria città al fine di sensibilizzare la cittadinanza, quali ad esempio la realizzazione di un “Giardino delle api” (con piante nettarifere o aromatiche, e eventuali arnie dimostrative), l’ideazione di percorsi didattico-informativi, l’utilizzo delle api come tema artistico-decorativo nei progetti di riqualificazione urbana e di decoro della città (sul modello street art), etc.;
promuovere iniziative di informazione e sensibilizzazione sul valore di Bene Comune dell’Apicoltura, coinvolgendo in particolare le scuole di ogni ordine e grado del proprio territorio;
far rispettare quanto indicato dalle normative europee, nazionali e regionali, anche relativamente alle sanzioni: 
Direttiva Biodiversità 2021 - Legge Nazionale N. 313/2004 “Disciplina dell'apicoltura” - Legge Regionale Toscana N. 21/2009 “Norme per l'esercizio, la tutela e la valorizzazione dell'apicoltura“, come modificata dalla Legge Regionale Toscana N. 49/2018, - i vari DISCIPLINARI della RT di agricoltura integrata (PSR), e relativi aggiornamenti e decreti, in cui per esempio si stabilisce il divieto di utilizzare il principio attivo glifosato a partire dal 15 maggio 2021;

chiede, altresì, al Presidente del Consiglio:
di inviare la presente mozione al Governo Italiano e alla Commissione europea, nonché ai gruppi parlamentari presenti alla Camera dei Deputati, al Senato della Repubblica e al Parlamento europeo;
di inviare la presente mozione alla Regione Toscana, alla Città Metropolitana di Firenze e a tutti i Comuni della Città Metropolitana di Firenze.


Alessandro Cresci
Capogruppo “Alternativa Comune”

YouTube https://www.youtube.com/live/_gbyvmghm7Q?si=KtWPCkuwC3KtcWAV










Mozione su: "Adesione alla rete degli enti locali per i diritti del Popolo Palestinese" Presentata dai capigruppo PD, Lista Civica, Pontassieve al centro e Alternativa Comune; C.C. 1-7-25.

COMUNE DI PONTASSIEVE
CITTA' METROPOLITANA DI FIRENZE
Al Signor Presidente del Consiglio Comunale
Leonardo Ceccarelli
p.c. al Signor Sindaco
Carlo Boni

Pontassieve, 24 giugno 2025
MOZIONE AI SENSI DELL’ART. 39 DEL REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE

Adesione alla “Rete degli enti locali per i diritti del popolo palestinese. Per il diritto internazionale e per la coesistenza pacifica dei popoli”

IL CONSIGLIO COMUNALE

PREMESSO CHE
La risoluzione 181 (1947) adottata dall’Assemblea Generale dell’ONU approva il Piano di Partizione della Palestina mandataria in due Stati: Israele, comprendente il 56% del territorio, e Palestina, sulla parte restante, mentre Gerusalemme è stata individuata come corpus separatum sotto l’amministrazione dell’ONU;
La risoluzione 194 (1948) dell'Assemblea Generale dell'ONU chiede la smilitarizzazione e il controllo delle Nazioni Unite su Gerusalemme e sancisce il diritto al ritorno dei profughi palestinesi;
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite con la risoluzione 302 (1949) istituisce la United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East – UNRWA, l'organo preposto a fornire assistenza e protezione alle rifugiate ed ai rifugiati palestinesi;
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione 242 (1967) in cui afferma che il compimento dei principi della Carta dell’ONU richiede l'instaurarsi di una pace giusta e duratura in Medio Oriente che dovrebbe comprendere l'applicazione dei due seguenti principi: ritiro delle forze israeliane dal Territorio Occupato Palestinese e il rispetto e il riconoscimento della sovranità, dell'integrità territoriale e dell'indipendenza politica di ogni Stato della regione e del loro diritto a vivere in pace all'interno di frontiere sicure e riconosciute, al riparo da minacce o atti di forza;
L’assemblea generale delle Nazioni Unite con la risoluzione 3236 (1974), ripresa anche dalla risoluzione 3276 (1975), ribadisce i diritti inalienabili del popolo palestinese all’autodeterminazione, all’indipendenza e alla sovranità, al ritorno dei profughi alle loro case e proprietà e enfatizza che la realizzazione dei diritti inalienabili del popolo palestinese sono indispensabili per la soluzione della questione israelopalestinese e che il godimento di tali diritti da parte del popolo palestinese rientra nei propositi e nei principi della Carta delle Nazioni Unite;
La Corte Internazionale di Giustizia, a seguito della reazione del governo israeliano agli attacchi di Hamas e di altre milizie palestinesi del 7 di ottobre 2023, ha deliberato un richiamo formale allo Stato di Israele, in data 26 gennaio 2024, a seguito di un ricorso presentato dalla Repubblica del Sudafrica per presunte violazioni agli obblighi derivanti dalla Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio. Questa ordinanza cautelare emessa dalla Corte Internazionale di Giustizia richiama espressamente le responsabilità degli altri Stati firmatari della Convenzione che hanno l’obbligo di fare tutto quanto sia in loro potere per evitare la commissione del genocidio;
La Corte Internazionale di Giustizia si è inoltre pronunciata il 30 aprile 2024 nella controversia Nicaragua vs. Germania ricordando gli obblighi degli Stati terzi rispetto alla prevenzione del genocidio indagato: interruzione della fornitura d’armi o di tecnologie militari a Israele, riconsiderare le proprie relazioni economiche, politiche, sociali e culturali con lo Stato di Israele, promuovere la sospensione dell’Accordo di associazione con Israele, impedire alle aziende italiane di avviare o sostenere azioni commerciali che contribuiscano al mantenimento dell’occupazione illegale del Territorio Occupato Palestinese e fare pressioni politiche affinché cessino le politiche israeliane oppressive contro il popolo palestinese;
La Corte Internazionale di Giustizia, il 19 luglio 2024, si è espressa in modo chiaro sulle conseguenze legali delle politiche e pratiche di Israele nei Territori Occupati Palestinesi e intima gli Stati membri a non riconoscere come legali le variazioni e le annessioni israeliane del Territorio Occupato Palestinese;
Il 13 settembre 2024 l’Assemblea Generale dell’ONU ha adottato la risoluzione intitolata “Illegal Israeli actions in Occupied East Jerusalem and the rest of the Occupied Palestinian Territory” (documento A/ES-10/L.31/Rev.1) con 124 voti favorevoli, 14 contrari e 43 astensioni. La risoluzione, richiamando la risoluzione 2334 (2016) del Consiglio di Sicurezza Onu e il parere consultivo della Corte Internazionale di Giustizia del 19 luglio 2024, ribadisce l’illegalità delle attività coloniali nel Territorio Occupato Palestinese, la violazione dell’art. 3 della International Convention on the Elimination of All Forms of Racial Discrimination da parte di Israele e la violazione del diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese derivante dall’occupazione del Territorio Occupato Palestinese nel 1967 e invita gli Stati membri a non riconoscere alcun cambiamento demografico, istituzionale o di status nei territori occupati dal 5 giugno 1967;
Il Comitato speciale delle Nazioni Unite per l'investigazione sulle pratiche israeliane che colpiscono i diritti umani del popolo palestinese e di altre popolazione arabe che vivono nei territori occupati ha presentato un report nel settembre 2024 in cui vengono esposte serie preoccupazioni per violazioni del Diritto Internazionale Umanitario e dei diritti umani nel Territorio Occupato Palestinese, tra cui l’uso della fame come arma di guerra, la possibilità che si stia commettendo genocidio a Gaza e che esista un sistema di apartheid in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est;
Il 21 novembre 2024 la Camera preliminare I della Corte Penale Internazionale ha emesso i mandati di arresto per il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l’ex Ministro della Difesa Yoav Gallant per crimini contro l’umanità (omicidio, persecuzione e altri atti disumani) e crimini di guerra (fame come metodo di guerra e direzione intenzionale di un attacco contro la popolazione civile) commessi tra l’8 ottobre 2023 e il 20 maggio 2024. Gli Stati che hanno ratificato lo Statuto di Roma – tra cui l’Italia - sono obbligati a cooperare per concretare l’arresto di chi è oggetto di tali mandati. Anche Mohammed Deif, comandante delle Brigate Ezzedin al-Qassam, è stato oggetto di mandato di arresto con le stesse accuse, ma risulta deceduto durante un raid israeliano nel luglio 2024. Il procuratore capo della CPI, Karim Khan, aveva emesso mandati di arresto anche per Yahya Sinwar e Ismail Haniyeh anch’essi ritenuti responsabili degli omicidi e della detenzione di ostaggi dopo l'attacco di Hamas e di altre milizie palestinesi del 7 ottobre, e accusati di crimini di guerra e contro l’umanità (rapimento di civili come ostaggi, trattamenti crudeli e oltraggi alla dignità personale nel contesto della prigionia) commessi in Israele e nella Striscia di Gaza, richiesta poi ritirata dopo la conferma della loro morte.

CONSIDERATO CHE
Sono ormai 149 su 193 Stati membri delle Nazioni Unite, oltre il 75% degli Stati Membri, che hanno riconosciuto formalmente lo Stato di Palestina, entro i confini antecedenti la guerra del 1967 e con Gerusalemme capitale condivisa, quale passo fondamentale per una equa soluzione politica del conflitto che porti ad una pace duratura;
Il Diritto Internazionale e il Diritto Internazionale Umanitario sono sempre più messi in discussione a livello internazionale, ma risulta chiaro che solo ribadendo la centralità e l’importanza del Diritto Internazionale e delle Istituzioni che lo rappresentano, in primis Organizzazione delle Nazioni Unite, Corte Penale Internazionale e Corte internazionale di giustizia, si potrà costruire un futuro globale di Pace e convivenza;

PRESO ATTO CHE
Negli anni sono state numerose le manifestazioni che chiedevano un immediato cessate il fuoco e un impegno maggiore della diplomazia e degli Stati per la conclusione del conflitto;
Molti comuni ed enti locali, tra cui la grande maggioranza dei Comuni della Città metropolitana di Firenze, hanno approvato l’Odg per il Riconoscimento dello Stato di Palestina proposto dalla Rete Pace e Giustizia in Medio Oriente che prevede di riconoscere a tutti gli effetti lo Stato di Palestina come entità sovrana, nei confini precedenti all’occupazione del 1967, accanto allo Stato di Israele e con Gerusalemme capitale condivisa, di agire in sede ONU per un immediato riconoscimento dello Stato di Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, per permettere alla Palestina e a Israele di negoziare direttamente in condizioni di pari autorevolezza, legittimità e piena sovranità e di impiegare tutti gli strumenti politici, diplomatici e di Diritto Internazionale per fermare la colonizzazione e l’annessione del Territorio Occupato Palestinese;
Durante la conferenza stampa della Rete Pace e Giustizia in Medio Oriente tenuta il 29 maggio scorso a Firenze è stata presentata la Rete degli Enti Locali per i diritti del popolo palestinese che ha, fra i suoi obiettivi, la promozione di gemellaggi e percorsi di solidarietà e cooperazione tra gli Enti aderenti e le municipalità e gli Enti locali palestinesi, nell’ottica della costruzione di una convivenza pacifica dei popoli, del rifiuto del terrorismo e dei crimini di guerra così come del riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell’Unione Europea, nel rispetto del diritto alla pacifica convivenza dello Stato di Palestina e di Israele;
La Rete promuove inoltre, nell’immediato, attività di sostegno e sensibilizzazione a favore di ogni iniziativa volta ad esigere il rispetto immediato del cessate il fuoco, la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas, la protezione della popolazione civile di Gaza e la fine dell’Occupazione militare, dell’espansione degli insediamenti illegali dei coloni e delle violenze e violazioni dei diritti umani in Cisgiordania, la fornitura di aiuti umanitari continui, rapidi e sicuri senza restrizioni all’interno della Striscia, e azioni che richiamino la centralità del Diritto Internazionale e degli Organismi internazionali che lo rappresentano, oltre all’organizzazione di iniziative culturali e di sensibilizzazione sulle attività di solidarietà con il popolo palestinese portate avanti dalle Istituzioni e dall’associazionismo del proprio territorio;

CONSIDERATO INFINE CHE QUESTO STESSO CONSIGLIO COMUNALE
il 29 maggio 2025 ha approvato un ordine del giorno avente come oggetto la condanna delle gravi violazioni del diritto internazionale da parte del Governo israeliano guidato dal Primo Ministro Benjamin Netanyahu e la necessità di rilanciare il processo di pace fondato sul riconoscimento dello Stato di Palestina e sulla prospettiva della coesistenza tra due Stati sovrani;
il 5 settembre 2024 ha approvato un ordine del giorno avente come oggetto il riconoscimento dello Stato di Palestina;

IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA 
Ad aderire alla Rete degli Enti Locali per i diritti del popolo palestinese e a porre in essere gli obiettivi che la Rete si è data.

Gruppo Consiliare “Partito Democratico”
Paolo Belardinelli
(Capogruppo)
Gruppo Consiliare “Lista Civica Carlo Boni Sindaco”
Giulia Selvi
(Capogruppo)
Gruppo Consiliare “Pontassieve al Centro”
Simone Pasquini
(Capogruppo)
Gruppo Consiliare “Alternativa Comune”
Alessandro Cresci

YouTube https://www.youtube.com/live/_gbyvmghm7Q?si=KtWPCkuwC3KtcWAV

O.D.G. Condanna delle gravi violazioni del diritto internazionale da parte del governo israeliano guidato dal primo ministro Benjamin Netanyahu e alla necessità di rilanciare il processo di pace fondato sul riconoscimento dello stato di Palestina e sulla prospettiva della coesistenza tra due stati sovrani ”. C.C. 27-5-25

COMUNE DI PONTASSIEVE CITTA’ METROPOLITANA DI FIRENZE

Al Signor Presidente del Consiglio Comunale
Leonardo Ceccarelli

al Signor Sindaco
Carlo Boni

Pontassieve, 20 maggio 2025

Ordine del giorno ai sensi dell’articolo 40 del Regolamento del Consiglio Comunale

Oggetto: in merito alla condanna delle gravi violazioni del diritto internazionale da parte del Governo israeliano guidato dal Primo Ministro Benjamin Netanyahu e alla necessità di rilanciare il processo di pace fondato sul riconoscimento dello Stato di Palestina e sulla prospettiva della coesistenza tra due Stati sovrani.

IL CONSIGLIO COMUNALE

Premesso che:

- il 5 maggio 2025 è stata resa nota, da fonti stampa, la notizia dell’approvazione, da parte delle autorità israeliane, di un piano che prevederebbe l’occupazione militare prolungata della Striscia di Gaza mediante il mantenimento di presìdi armati lungo i corridoi centrali del territorio e la creazione di una zona umanitaria costiera nel sud, destinata ad accogliere in forma forzata la popolazione palestinese;
- tale piano è stato preceduto e accompagnato da una nuova intensificazione delle operazioni militari, con una recrudescenza degli attacchi tra la metà di marzo e la fine di aprile 2025, tra cui le incursioni notturne del 17 e 18 marzo, che hanno comportato bombardamenti aerei e operazioni terrestri in vaste aree della Striscia di Gaza, provocando un ulteriore esasperazione della già gravissima situazione umanitaria; 

Rilevato che:
- secondo quanto riportato nell’aggiornamento n. 284 pubblicato il 30 aprile 2025 dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA), il Ministero della Salute di Gaza ha comunicato che, tra il 7 ottobre 2023 e il 30 aprile 2025, almeno 52.400 persone sono state uccise e 118.014 ferite, mentre 2.308 vittime e 5.973 feriti sono attribuibili alla sola escalation iniziata il 18 marzo 2025 (https://www.ochaopt.org/content/humanitarian-situation-update-284-gaza-strip);

Preso atto che:
- la Corte penale internazionale (CPI) ha emesso mandati di arresto per crimini di guerra e crimini contro l’umanità nei confronti del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, dell’ex Ministro della difesa Yoav Gallant e del leader di Hamas Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri in relazione agli attacchi del 7 ottobre 2023 e alle condotte successive al conflitto;
- è attualmente pendente presso la Corte internazionale di giustizia – principale organo giudiziario delle Nazioni unite - il procedimento avviato dallo Stato del Sudafrica nei confronti di Israele per presunta violazione della Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio del 1948, cui l’Italia ha aderito con legge 11 marzo 1952, n. 153;

Considerato che:
- quanto sta avvenendo nella Striscia di Gaza configura un disegno politico e militare che, per la sua natura e per gli effetti prodotti, si caratterizza come un’azione sistematica di occupazione territoriale e di trasferimento forzato della popolazione civile palestinese, condotta in violazione dei principi fondamentali del diritto internazionale umanitario e in aperto contrasto con ogni prospettiva di pace, e che richiede pertanto un’iniziativa ferma e immediata della comunità internazionale finalizzata alla cessazione delle ostilità, alla tutela dei civili, alla garanzia del pieno accesso agli aiuti umanitari e alla promozione di misure sanzionatorie nei confronti del Governo israeliano;
- la recente approvazione, da parte delle autorità israeliane, di un piano che prevederebbe il controllo militare continuativo della Striscia di Gaza e il trasferimento forzato della popolazione in una zona delimitata del sud costituisce un ulteriore atto di gravissima rottura dell’ordine giuridico internazionale, che configura una volontà di gestione coercitiva e permanente del territorio palestinese, conferma l’intento di sottrarre ogni margine di intervento agli organismi multilaterali e contribuisce ad alimentare la spirale di instabilità; 

Ricordato che:
-  in Israele si sono registrate manifestazioni pubbliche di dissenso da parte di migliaia di cittadini che contestano la linea del Governo Netanyahu, giudicata contraria agli interessi di sicurezza e ostile al negoziato per la liberazione degli ostaggi, mentre anche nella Striscia di Gaza si sono svolte proteste popolari contro Hamas, accompagnate da richieste di ritorno alla gestione istituzionale da parte dell’Autorità nazionale palestinese;

Preso atto che:
- in una recente intervista anche la senatrice a vita Liliana Segre ha espresso profonda preoccupazione per l’evoluzione del conflitto in corso nella Striscia di Gaza, sottolineando la necessità che la comunità internazionale si impegni con fermezza per fermare la spirale di odio ed esprimendo “profonda repulsione governo di Benjamin Netanyahu e verso la destra estremista, iper-nazionalista e con componenti fascistoidi e razziste al potere oggi in Israele”; (https://www.corriere.it/esteri/25_maggio_05/liliana-segre-intervista-ebd3608b-e4e6-4249-8d78-db4aed6b5xlk.shtml);

Ritenuto che:
- la comunità internazionale ha il dovere morale e giuridico di intervenire, anche a livello diplomatico e umanitario, per proteggere la popolazione civile e promuovere una soluzione pacifica del conflitto;

Valutato che:
- il 9 maggio 2024, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione intitolata “Admission of new Members to the United Nations” che riconosce la Palestina come “qualificata per diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite”, raccomandando al Consiglio di Sicurezza di “riconsiderare favorevolmente la questione”: il testo è stato adottato con 143 voti a favore, 9 contrari e 25 astenuti, tra cui l’Italia;
- il 28 maggio 2024 Spagna, Irlanda e Norvegia hanno riconosciuto ufficialmente, lo Stato di Palestina, e anche il Presidente francese Macron ha recentemente dichiarato che a giugno 2025 la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina;
- il riconoscimento dello Stato di Palestina oggi rappresenta il presupposto necessario per preservare la prospettiva politica dei “due popoli, due Stati” e, dunque, per garantire la convivenza in pace e sicurezza degli israeliani e dei palestinesi, soprattutto di fronte all’esplicita negazione di questa prospettiva da parte delle leadership politiche al momento al Governo in Israele e agli obiettivi dell’organizzazione terroristica Hamas;
- il 27 febbraio del 2015 il Parlamento italiano ha impegnato il Governo italiano a promuovere il riconoscimento della Palestina quale Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967 ed anche il Parlamento europeo con la risoluzione del 17 dicembre 2014 ha chiesto il riconoscimento dello Stato palestinese;
- il 5 settembre 2024, questo stesso Consiglio Comunale ha approvato a larga maggioranza un Ordine del giorno intitolato “Ordine del giorno per il riconoscimento dello Stato di Palestina”, con il quale si è voluto ribadire la necessità di tale riconoscimento come premessa per la costruzione di una pacifica convivenza tra Israele e Palestina;

IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE

ad attivarsi nei confronti del Governo affinché sia affermato con determinazione l’impegno dell’Italia:

- a riconoscere la Palestina quale Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967 e con Gerusalemme quale capitale condivisa, riaffermando con forza la prospettiva dei “due popoli, due Stati”;
- a promuovere – forte dell’impegno assunto nel 2014 dal Parlamento europeo – il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell’Unione europea, fermo restando il reciproco riconoscimento dei due Stati;
- a sostenere, in tutte le sedi internazionali e multilaterali, ogni iniziativa volta a esigere il rispetto immediato del cessate il fuoco, la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas, la protezione della popolazione civile di Gaza e la fine delle violenze nei territori palestinesi occupati, la fornitura di aiuti umanitari continui, rapidi, sicuri e senza restrizioni all’interno della Striscia;
- a sospendere urgentemente, ove in essere, le autorizzazioni di vendita di armi allo Stato di Israele concesse anteriormente alla dichiarazione dello stato di guerra dell’8 ottobre 2023, al fine di scongiurare che tali armamenti possano essere utilizzati per commettere gravi violazioni del diritto internazionale umanitario, nonché a sostenere e farsi promotore, a livello europeo con gli altri Stati membri, di opportune iniziative volte alla totale sospensione della vendita, della cessione e del trasferimento di armamenti allo Stato di Israele;
- a sostenere in sede europea l’adozione di sanzioni nei confronti del Governo israeliano per la sistematica violazione del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario e nei confronti dei coloni responsabili delle violenze in Cisgiordania.

IMPEGNA IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

a dare massima diffusione del presente Ordine del Giorno alla cittadinanza, alle associazioni, e ad inoltrarlo: 

alla Presidente del Parlamento Europeo;
al Presidente della Repubblica Italiana;
alla Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana;
al Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale della Repubblica italiana;
al Presidente del Senato della Repubblica Italiana;
al Presidente della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana;
ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari;
al Presidente della Regione Toscana;
alla Sindaca della Città Metropolitana di Firenze;
ai Sindaci e ai Presidenti dei Consigli comunali della Città Metropolitana di Firenze

Gruppo Consiliare “Lista Civica Carlo Boni Sindaco”
Giulia Selvi
(Capogruppo)
Gruppo Consiliare “Partito Democratico”
Paolo Belardinelli
(Capogruppo)
Gruppo Consiliare “Pontassieve al Centro”
Simone Pasquini
(Capogruppo)
Gruppo Consiliare “Alternativa Comune”
Alessandro Cresci 
(Capogruppo)

Youtube https://www.youtube.com/live/sAAXZq5x40s?si=L2qUyY_cxikfx9NR

Ordine del Giorno su "Richiesta ritiro immediato del Ddl 1552 sulla riforma della Legge 157/92 sulla caccia. difendiamo la natura" presentato dal capogruppo consiliare Alternativa Comune; C.C. 31-7-25

Al Signor Presidente del Consiglio Comunale Leonardo Ceccarelli Al Signor Sindaco Carlo Boni Ordine del giorno ai sensi dell’articolo 40 del...